Il piano di utilizzo di materiali di scavo non contaminati è il documento fondamentale nella gestione di materiali da scavo provenienti da opere soggette a valutazione di impatto ambientale (VIA) o autorizzazione integrata ambientale (AIA) attestante che i materiali da scavo derivanti dalla realizzazione di opere o attività manutentive saranno utilizzati, nel corso dello stesso processo (in sito) o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione (fuori sito), da parte del produttore o di terzi.
Il piano di utilizzo deve definire
- l'ubicazione dei siti di produzione dei materiali da scavo con l’indicazione dei relativi volumi in banco suddivisi nelle diverse litologie
- l'ubicazione dei siti di utilizzo e individuazione dei processi industriali di impiego dei materiali da scavo con l’indicazione dei relativi volumi di utilizzo suddivisi nelle diverse tipologie e sulla base della provenienza dai vari siti di produzione. I siti e i processi industriali di impiego possono essere alternativi tra loro
- le operazioni di normale pratica industriale finalizzate a migliorare le caratteristiche merceologiche, tecniche e prestazionali dei materiali da scavo per il loro utilizzo
- modalità di esecuzione e risultanze della caratterizzazione ambientale dei materiali da scavo eseguita in fase progettuale, indicando in particolare:
- i risultati dell’indagine conoscitiva dell’area di intervento (fonti bibliografiche, studi pregressi, fonti cartografiche, ecc.) con particolare attenzione alle attività antropiche svolte nel sito o di caratteristiche naturali dei siti che possono comportare la presenza di materiali con sostanze specifiche
- le modalità di campionamento, preparazione dei campioni ed analisi con indicazione del set dei parametri analitici considerati che tenga conto della composizione naturale dei materiali da scavo, delle attività antropiche pregresse svolte nel sito di produzione e delle tecniche di scavo che si prevede di adottare
- indicazione della necessità o meno di ulteriori approfondimenti in corso d’opera e dei relativi criteri generali da eseguirsi
- l'ubicazione degli eventuali siti di deposito intermedio in attesa di utilizzo, anche alternativi tra loro con l’indicazione dei tempi di deposito
- l'individuazione dei percorsi previsti per il trasporto del materiale da scavo tra le diverse aree impiegate nel processo di gestione (siti di produzione, aree di caratterizzazione, aree di deposito in attesa di utilizzo, siti di utilizzo e processi industriali di impiego) ed indicazione delle modalità di trasporto previste (a mezzo strada, ferrovia, slurrydotto, nastro trasportatore, ecc.).
Il piano di utilizzo deve avere
Al fine di esplicitare quanto richiesto il piano di utilizzo deve avere, anche in riferimento alla caratterizzazione dei materiali da scavo, i seguenti elementi per tutti i siti interessati dalla produzione alla destinazione, ivi comprese aree temporanee, viabilità, ecc.:
- inquadramento territoriale
- denominazione dei siti, desunta dalla toponomastica del luogo
- ubicazione dei siti (Comune, via, numero civico se presente)
- estremi cartografici da carta tecnica regionale (CTR)
- corografia (preferibilmente scala 1:5.000)
- planimetrie con impianti, sottoservizi sia presenti che smantellati e da realizzare (preferibilmente scala 1:5.000).
- inquadramento urbanistico
- individuazione della destinazione d’uso urbanistica attuale e futura, con allegata cartografia da strumento urbanistico vigente.
- inquadramento geologico ed idrogeologico
- descrizione del contesto geologico della zona, anche mediante l’utilizzo di informazioni derivanti da pregresse relazioni geologiche e geotecniche
- ricostruzione stratigrafica del suolo/sottosuolo, mediante l’utilizzo dei risultati di eventuali indagini geognostiche e geofisiche già attuate. I riporti, se presenti, dovranno essere evidenziati nella ricostruzione stratigrafica del suolo/sottosuolo
- descrizione del contesto idrogeologico della zona (presenza o meno di acquiferi e loro tipologia) anche mediante indagini pregresse
- livelli piezometrici degli acquiferi principali, direzione di flusso, con eventuale ubicazione dei pozzi e piezometri se presenti (cartografia preferibilmente a scala 1:5.000).
- descrizione delle attività svolte sul sito
- uso pregresso del sito e cronistoria delle attività antropiche svolte sul sito
- definizione delle aree a maggiore possibilità di inquinamento e dei possibili percorsi di migrazione
- identificazione delle possibili sostanze presenti
- risultati di eventuali pregresse indagini ambientali e relative analisi chimiche fisiche.
- piano di campionamento e analisi
- descrizione delle indagini svolte e delle modalità di esecuzione
- localizzazione dei punti mediante planimetrie
- elenco delle sostanze da ricercare
- descrizione delle metodiche analitiche e dei relativi limiti di quantificazione.